È il principio cardine delle assemblee cooperative dove non sono le quote “economiche” o i portafogli a pesare di più ma il singolo socio, la persona.
Ciascun socio ha diritto ad un solo voto, a prescindere dall’entità della partecipazione posseduta, che non può essere superiore, per valore nominale, a 100 mila euro (si vuole impedire che una disparità tra soci possa essere di ostacolo al raggiungimento degli scopi mutualistici).